L’Australia chiede ad Apple, Microsoft e Adobe di fare luce sui prezzi

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Ora una notizia che proviene direttamente dall’Australia. Il governo ha infatti formalmente richiesto ad Apple, MicrosoftAdobe di fare luce sui propri prezzi e sulle strategie di vendita che seguono. È una richiesta che nasce direttamente dai prezzi in vigore proprio in Australia, i cui abitanti si trovano a pagare una quantità di denaro superiore rispetta a quelle richieste negli Stati Uniti o in altri paesi. 

All’inizio, le tre multinazionali erano state invitate a partecipare ad un’audizione pubblica sulla questione dei prezzi. Ma nessuna delle tre si è presentata in modo molto propositivo alla cosa, e da lì è seguita la richiesta formale da parte del governo australiano. Adesso Apple, Adobe e Microsoft dovranno rispondere forzatamente, o si procederà ad intraprendere vie legali.

Queste società avrebbero dovuto cooperare ed essere pronte a diventare aperte e trasparenti riguardo le loro politiche di prezzi e di vendita.
Ma sono solo alcune di quelle aziende che continuano ad andare contro la richiesta pubblica di risposte, e che di tanto in tanto si rifiutano di apparire davanti alle audizioni che riguardano proprio i prezzi dell’IT.

E sarebbe interessante, dice Ed Husic a Kotaku Australia, sapere nello specifico come queste tre compagnie difendono le loro strategie, soprattutto per quanto riguarda i prezzi dei prodotti digitali.
Perché se alcuni prezzi si possono facilmente giustificare con le tasse che cambiano di paese in paese, altri sembrano del tutto senza spiegazione, e sono ovviamente da imputare a determinate strategie di marketing.

Per fare un esempio: un iMac da 27″ negli Stati Uniti lo si può trovare a 1.799$, pari a circa 1.340€; in Australia costa invece 1.999A$, che corrispondono a poco meno di 1.530€; mentre per portarsi a casa lo stesso prodotto nel Regno Unito bisogna sborsare 1.740€.

Voi cosa pensate in merito alla vicenda? Questa volta avremo risposte pubbliche?

via | TheVerge

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