Il sistema di prezzi di Apple, il parere di Macworld

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Marco Tabini di Macworld ha approfondito in modo molto interessante il sistema con cui Apple definisce il prezzo dei suoi prodotti, e di conseguenza i profitti che ne derivano, molto più alti dei prodotti delle altre aziende. L’azienda di Cupertino usa una strategia di prezzi che si può spiegare con due motivi principali. 

Il primo di questi riguarda il prezzo della vendita a ingrosso. Apple, a differenza della maggior parte delle società che producono hardware, non offre ai venditori molti sconti su prodotti come iPad o iMac, anche se comprati in massa. Questo non dà ai rivenditori molti incentivi a vendere i device Apple, ma vedendo il traffico che producono e la popolarità che si portano dietro, tutto ciò non costituisce esattamente un problema.

La seconda parte della politica dei prezzi di Apple, spiega Tabini, è il concedere alcuni sconti ai rivenditori con incentivi monetari più consistenti. E il più grande incentivo che dà è ai rivenditori che promettono di pubblicizzare i prodotti Apple a un prezzo uguale o superiore al “prezzo minimo pubblicizzato” (o MAP).

In questo modo, non solo Apple fa più soldi sulle vendite dirette dei suoi prodotti (e questo a causa dei bassi sconti per la vendita a ingrosso), ma si assicura anche che i propri store abbiano sempre prezzi competitivi e i migliori sul mercato, e che nessun altro rivenditore possa trarre alcun tipo di vantaggio dal fare sconti.
A questo link è possibile accedere all’articolo completo pubblicato da MacWorld, in cui Marco Tabini spiega al meglio il sistema di prezzi che vi abbiamo riassunto in questo articolo.

E voi cosa ne pensate della cosa? Fa bene Apple a tenere questa strategia “dura2, o farebbe meglio a lasciare un po’ più di spazio alle decisioni dei venditori, e magari dare anche più sconti per l’acquisto all’ingrosso?

via | iDownloadBlog

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