Brevetti Apple: push-to-talk, pannelli flessibili

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Tra gli oltre venti brevetti depositato da Apple all’U.S. Patent and Trademark Office all’inizio di questa settimana, ce n’è uno che sembra far intendere che la casa di Cupertino possa presto entrare nel mondo del push-to-talk, mentre un’altro sembrerebbe riguardare da vicino i dispositivi indossabili di cui, specie nell’ultimo periodo, si parla così tanto. 

Apple: 10 milioni di dollari per vecchi brevetti di Palm e altri

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Apple ha appena concluso un accordo per ottenere alcune licenze da parte di una compagnia Giapponese che possiede brevetti originariamente creati da Palm e PalmSource, creatore del sistema operativo Palm OS PDA. L’accordo da un miliardo di yen, o 10 milioni di dollari, è stato annunciato poco tempo fa da ACCESS Co., Ltd., e riportato per la prima volta dal blog Macotakara. Altri brevetti inclusi nell’accordo sono stati creati da Geoworks e Bell Communications Research. 

Microsoft e Samsung fanno le furbe col pinch-to-zoom

Il pinch-to-zoom, gesture molto semplice ed intuitiva che porta lo zoom sui dispositivi iOS, è stato brevettato da Apple e Steve Jobs stesso ha tenuto a precisarlo durante il Keynote di presentazione del primo iPhone.

Quello che si è verificato subito dopo è stata la sua implementazione massiccia anche su dispositivi della concorrenza, sebbene le regole siano molto chiare a riguardo.

Apple si aggiudica 26 brevetti, tra cui multitouch ed altri

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Oggi Apple è riuscita ad aggiudicarsi ventisei nuovi brevetti, incluse tecnologie per i sensori multitouch datate 2007, l’anno del debutto del primo iPhone. Altri brevetti riguardano uno dei sistemi di zoom e visualizzazione di iOS, l’eliminazione dei rumori di fondo, e anche qualcosa sui packaging dei prodotti. 

Google accetta il FRAND e pone fine a numerose cause

La FTC ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con Google nell’ambito dell’indagine condotta nei suoi confronti da parte dell’antitrusting. L’azienda infatti era accusata di aver usato indebitamente (si legga “abusato”) alcuni suoi brevetti relativi a tecnologie essenziali che, come avrete avuto modo di rileggere in questi giorni, sono soggetti a protocollo FRAND.

Presumibilmente spaventata dalla possibilità di incorrere in pene paragonabili a quelle che Samsung rischia per il processo contro Apple riguardo alla tecnologia 3G, Google ha deciso di concedere in licenza ai propri concorrenti le tecnologie da essa brevettate secondo il già menzionato protocollo FRAND, il quale prevede il pagamento di un compenso equo, ragionevole e non discriminatorio (per l’appunto in inglese riassunto dall’acronimo FRAND: Fair, Reasonable And Non-Discriminatory).

Apple pensa ad un pennino per i suoi dispositivi?

apple pennino ipad iphone

La tecnologia touch screen, lo sappiamo e lo abbiamo imparato nel corso degli ultimi anni, è molto comoda, ma ha anche i suoi limiti strutturali. Toccando lo schermo con le dita, infatti, è impossibile avere la precisione che garantirebbe invece l’uso con un pennino, e proprio per questo sono molte le aziende di terze parti che sviluppano proprio questo tipo di accessori per i vari device che, di serie, ne sono sprovvisti. E oggi sembrerebbero esserci novità proprio per quanto riguarda la nostra azienda preferita con sede a Cupertino. 

Ancora grane per Samsung

Poche ore fa portavamo la vostra attenzione su una questione riguardante l’infrazione delle regole relative a brevetti su standard essenziali sottoposti a protocollo FRAND (Fair Reasonable And Non-Discriminatory), i quali potrebbero procurare a Samsung guai legali fino a un importo pari a 15 miliardi di dollari in UE.

Tuttavia le cattive notizie per l’azienda sudcoreana sembrano essere appena cominciate:  ricordate il processo Apple vs Samsung di fronte alla ITC vinto da Apple, che ha visto la condanna di Samsung al pagamento di 1 miliardo di dollari?

La Russia dice no al brevetto di iPad

ipad brevetto russia

Qualche giorno fa vi avevamo descritto di come Apple stesse cercando di brevettare la “forma” di iPad, in modo da essere ancora più certa di evitare copie e cose del genere. Ma la Russia sembra non stare al gioco, e rovinare in men che non si dica i piani di Cupertino. Secondo loro, infatti, “non c’è nulla di distintivo” nel makeup del tablet depositato da Apple, e per questo non può essere registrato come brevetto a sé stante.