Microsoft e Samsung fanno le furbe col pinch-to-zoom

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Il pinch-to-zoom, gesture molto semplice ed intuitiva che porta lo zoom sui dispositivi iOS, è stato brevettato da Apple e Steve Jobs stesso ha tenuto a precisarlo durante il Keynote di presentazione del primo iPhone.

Quello che si è verificato subito dopo è stata la sua implementazione massiccia anche su dispositivi della concorrenza, sebbene le regole siano molto chiare a riguardo.

Un’azienda può infatti – e deve – concedere in licenza i propri brevetti nel caso in cui si tratti di elementi standard di settore, previo pagamento di un corrispettivo in denaro stabilito e sancito dall’accordo delle due parti.

Nel caso della gesture del pinch-to-zoom è palese che questa regola non possa essere applicata in quanto esso è un mero elemento dell’interfaccia utente di iOS.

Dopo esser state citate in giudizio da Apple per aver infranto questo brevetto, le due aziende hanno optato per una soluzione a loro modo di vedere più originale: sia Samsung che Microsoft hanno infatti deciso di registrare un proprio brevetto di pinch-to-zoom come se Apple non lo avesse mai inventato e depositato.

Ciò si inquadra come un tentativo abbastanza maldestro e poco corretto da parte delle due società di approfittare in modo illegittimo del successo che Apple ha riscosso nell’implementare una semplice gesture per poter ingrandire e rimpicciolire a proprio piacimento testo o immagini.

Sarà interessante seguire gli sviluppi della vicenda e scoprire se i brevetti verranno accettati o se pure Apple rimarrà l’unica detentrice dei diritti relativi al pinch-to-zoom.

Quello che appare chiaro è che la concorrenza negli ultimi anni ha cercato in ogni modo e con ogni mezzo di attingere dalla proprietà intellettuale dell’azienda californiana al fine di trarre vantaggio economico dall’utilizzo di elementi mutuati da iOS (Android in primis, ma come testimonia questo articolo neppure Windows Phone si mantiene così distante).

via | iDownloadBlog

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