Come Apple controlla gli accessori con la porta Lightning

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Una delle maggiori innovazioni apportate da iPhone 5, e poi con i dispositivi usciti successivamente come iPad mini o iPad di quarta generazione, ha riguardato il connettore Lightning, un nuovo formato proprietario completamente digitale a 8 pin (quello precedente era a 30 pin, un mix tra digitale ed analogico). Un cambiamento di questo genere ha ovviamente avuto una forte risonanza sia tra gli utenti che tra i produttori di accessori, che si vedono praticamente ridisegnati i requisiti e le caratteristiche con cui produrre. 

Già dalla prima introduzione di questo nuovo connettore, si parlava della presenza di un chip di sicurezza che garantisse ad Apple il controllo totale sugli accessori prodotti, ma la cosa non fu mai molto chiara. Oggi, grazie ad una pubblicazione del New York Times e ad una fonte interna all’azienda Mophie, abbiamo le idee un po’ più chiare sulla funzione del chip di sicurezza.

In pratica, Apple vuole rendere la vita difficile a quei produttori che diffondono accessori per dispositivi iOS senza prima richiedere l’autorizzazione e passare dai controlli ufficiali. Da sempre, i produttori di accessori che vogliono creare e commercializzare prodotti del genere devono sottoscrivere il programma MFi di Apple, una sorta di contratto a pagamento che prevede la condivisione delle specifiche del protocollo proprietario, il permesso per l’utilizzo della dicitura “Made for i-“, e la garanzia del supporto tecnico Apple.

Ma diverse aziende di terze parti, nel tempo, sono riuscite senza problemi a riprodurre i vecchi connettori a 30 pin vendendoli senza aver ottenuto alcuna autorizzazione, e questo ha portato spesso a guasti e lamentele da parte degli utenti.

Col programma MFi di Apple, ad ogni azienda viene assegnato un modello specifico di connettore Lightning, che si differenzia da tutti gli altri per la presenza di un proprio numero seriale e un chip di autenticazione. Nel caso qualcosa non dovesse andare, Apple ci metterebbe davvero poco a scoprire il colpevole, grazie a questo sofisticato sistema di “tracciamento” prodotti.

via | AppleInsider

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