R.I.P. Ping

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Che Ping non fosse stato un successo, lo si era capito fin da subito. Dopo l’entusiasmo iniziale che portò un milione di adesioni nella prima giornata, l’interesse verso il “social network” di Cupertino è scemato.

Nonostante Apple si sia prodigata per far sì che esso si diffondesse, arrivando ad integrarlo intimamente in iOS, esso non è mai decollato.

L’uscita del nuovo iTunes 11 e la sua rivisitazione in termini di pulizia ed essenzialità, certo non potevano lasciare il posto ad un cadavere putrescente, ucciso dalla sua stessa immaturità ed incompletezza. È così che a distanza di 2 anni dalla sua presentazione, Ping chiuderà i battenti il 30 settembre.

Parliamoci chiaro: Ping più che un social network musicale è stato un esperimento mal riuscito per potenziare le vendite di musica su iTunes Store. Non ha offerto qualcosa per cui valesse veramente la pena usarlo: troppo simile ad altri social network ed allo stesso tempo incredibilmente più ristretto, a partire dal fatto che esso fosse accessibile soltanto da iTunes.

Non voglio con ciò criticare del tutto l’operato degli ingegneri di Cupertino, in quanto sicuramente ha giocato un ruolo determinante per il suo insuccesso il fatto che a pochi giorni dalla sua presentazione siano saltati gli accordi che Apple aveva intavolato con Facebook poiché troppo onerosi e il servizio si sia trovato orfano dell’integrazione con “Il Social Network“.

Chissà che cosa sarebbe successo se Ping fosse stato lanciato quest’anno, dato che Facebook e Apple si sono riavvicinate a tal punto da portare una forte integrazione del primo in iOS 6

Fatto sta che che la scarsa offerta, il voler confinare Ping ad iTunes senza dare la possibilità di fruire del servizio via web e la sola integrazione con Twitter, hanno determinato il fallimento in campo social di Apple. Fallimento che probabilmente pochi utenti piangeranno.

via | TechnoBuffalo

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