Da Nuance, ecco Nina: la prima alternativa a Siri?

Siri, presentata ormai quasi un anno fa con l’iPhone 4S da Tim Cook, è stata introdotta come una funzione rivoluzionaria. Non si tratta di altro che di un sistema di riconoscimento vocale che permette all’utente di svolgere diverse funzioni semplicemente parlando al microfono dello smartphone. C’è ancora da lavorare tanto sul progetto, certo, soprattutto per quanto riguarda il supporto linguistico, ma siamo certamente sulla buona strada.
Intanto, però, le case di terze parti non stanno certo a guardare: oggi vi parliamo infatti di Nina, software di riconoscimento vocale ideato da Nuance, che arriva su dispositivi iOS e Android per permettere agli utenti di eseguire alcune azioni basilari semplicemente con l’uso della propria voce.

Nina, al suo stadio attuale, offre tre funzionalità principali: un sistema di voice-unlock per il log in; il classico riconoscimento vocale di Nuance; e la comprensione del linguaggio, in grado di capire l’utente e permettergli di compiere alcune azioni.

Prendiamo, per esempio, una classica app bancaria: un utente in questo caso può chiedere del saldo, o dire qualcosa di più complicato come “Venerdì prossimo trasferisci 100$ dal mio account alla mia carta di credito“. Nina, esattamente come Siri, dovrebbe essere in grado di capire il contesto e porre all’interlocutore domande che specifichino il suo ordine.

Nella demo testata da The Verge, fonte da cui prendiamo la notizia, Nina funzionava “abbastanza bene”, con un timbro vocale che ricordava da vicino Siri. Ad ogni modo, Nuance non crede che Nina competa direttamente col servizio di Apple: “sono funzioni nate per scopi diversi”, dicono.

Cliccando qui potete facilmente accedere ad un breve video riguardante le funzionalità di Nina. Riuscirà, in qualche modo, a scomodare Siri?
E soprattutto, noi non vediamo l’ora di poter utilizzare l’assistente Apple anche sul nostro iPad, senza doverlo continuare a limitare al nostro iPhone.

via | TheVerge